27 novembre 2004
To be or not to be?
Non avrei mai pensato di prendere in considerazione un soliloquio, in particolare quello Shakespeariano di Amleto...
Il film...fatto veramente bene, il Mel Gibson ha interpretato in maniera eccellente la figura intesa da Shakespeare...
Può essere la morte la liberazione dai problemi terreni e dalla prigionia fisica del nostro corpo?
Ma cosa ci aspetta nell'aldilà? Come può essere quel posto dal quale nessun viaggiatore ha mai fatto ritorno?
Prendere in considerazione la morte automaticamente ci fa pensare alla vita, al suo intrinseco significato e sul modo in cui la viviamo...
La coscienza ci fa rendere conto di quello che ci circonda e se esso sia giusto o errato...ci rende tutti codardi e ci allontana dall'agire coraggiosamente, uccidendo o uccidendosi...

But that the dread of something after death,
The undiscovered country, from whose bourn
No traveller returns, puzzles the will,
And makes us rather bear those ills we have
Than fly to others that we know not of?
Thus conscience does make cowards of us all


Grazie a Shakespeare e al prof Cannizzo (che mi fa sempre sentire un buon Renaissance Man :P)
 
posted by Tom at 02:29 | Permalink |


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